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Terapia della malattia di Parkinson da ricerche di neurofisiologia svolte nell’Università dell'Aquila


Il 5 giugno 2009 presso la U.O. di Neurochirurgia Funzionale e Stereotassica dell’Ospedale CTO di Roma, il Neurochirurgo prof Paolo Mazzone ha eseguito su un paziente abruzzese di 62 anni affetto da Malattia di Parkinson, il 20° impianto stereotassico di elettrodi cerebrali in una regione non facilmente raggiungibile anche con gli strumenti stereotassici più avanzati, per la stimolazione profonda del cervello.
L’eccezionalità dell’evento risiede nella regione in cui è stata impiantata la protesi, sede profondamente alloggiata nel tronco cerebrale (nucleo peduncolopontino) la cui stimolazione appare, rispetto a quella dei nuclei tradizionalmente usati per la stimolazione profonda, molto più efficace nel controllo di sintomi che non rispondono più né alla terapia medica né alla stimolazione del nucleo sottotalamico. Il paziente, inviato al Neurochirurgo dal prof. Carmine Marini, associato di Neurologia presso l’Università dell’Aquila, responsabile dell’U.O. di Neurologia dell’Ospedale di Avezzano ed abruzzese, e dalla dott.ssa Federica De Santis, sua collaboratrice presso lo stessa U.O., dottoranda presso l’Università dell’Aquila ed anch’essa abruzzese, aveva presentato negli ultimi mesi un netto peggioramento del quadro clinico, con una grave perdita di autonomia nella vita quotidiana.
Oltre all’eccezionalità della sede raggiunta, va segnalato il fatto che il paziente era stato in passato rifiutato per l’intervento, da eseguire con indicazione tradizionale del nucleo sottotalamico in Centri prestigiosi, perché considerato ad alto rischio chirurgico. Questo approccio innovativo nella terapia neurochirurgica della Malattia di Parkinson e in altre patologie parkinsoniane apre importanti e concrete prospettive per il trattamento di pazienti non più rispondenti alla terapia medica, assicurando un netto e duraturo miglioramento dei deficit motori ed una migliore qualità di vita.
Ponte ed artefice di tale collaborazione è stato il prof Eugenio Scarnati, docente di Fisiologia e Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche presso l’Università dell’Aquila, che da anni, insieme alle sue collaboratrici prof. Florio, dott.ssa Capozzo e dott.ssa Confalone, studia in laboratorio la neurofisiologia del nucleo peduncolopontino e le sue implicazioni per la Malattia di Parkinson. (che si ribadisce struttura profondamente situata nel cervello ed aggredita per la prima volta dal prof. Mazzone nel 2005).
L’intervento è stato coronato da successo ed il paziente gode di ottima condizione generale e neurologica e verrà sottoposto, così come accaduto con gli altri pazienti, ad una lunga serie di valutazioni neurofisiologiche cliniche da parte del dott. Angelo Insola, neuroradiologiche da parte del dott. Stefano Sposato, ambedue del CTO di Roma. La valutazione strumentale della marcia e dei movimenti oromandibolari verrà effettuata dal dott. Marco Paoloni e dal dott. Gianni Falise dell’Università “La Sapienza” di Roma. Il follow-up neurologico, che servirà a valutare ed ottimizzare il risultato della stimolazione, verrà curato dal prof. Marini e dalla dott.ssa De Santis.
Il prof Mazzone, che da tempo collabora con il Dipartimento diretto dal prof. Scarnati, è un indiscusso esperto oltre che di Neurochirurgia Stereotassica, in specie dei Disordini del Movimento, anche di Robotica ed Informatica ed è stato l’iniziatore di tale nuova tipologia di approccio alla Malattia di Parkinson, proprio sulla base delle premesse teoriche sviluppate dal gruppo di ricerca del prof. Scarnati.
Sul piano sperimentale, collaborano anche il Centro di Biotecnologia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli (dott.Santolo Cozzolino e collaboratori) e l’Istituto di Robotica Industriale (prof.Giovanni Muscato) e Biorobotica (prof.Paolo Arena) del DIEES dell’Università di Catania. Quanto realizzato e da realizzare, cade in un momento storico purtroppo sfortunato per l’Università dell’Aquila, ma testimonia la volontà di continuità e di ripresa per l’Ateneo, con tante risorse umane e scientifiche all’avanguardia in campo internazionale e nazionale. Ci auguriamo che tale attività e collaborazione con il prof. Mazzone possa continuare e svilupparsi ulteriormente insieme alla rinascita ed alla ricostruzione della nostra Università e della nostra impareggiabile Città.

Comunicato stampa a cura dell'Ufficio Comunicazione e Immagine

(22.06.2009)