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È scomparso il prof. Mario Di Gregorio

Cerimonia di commemorazione

Il giorno 13 aprile, alle ore 12.00 nell'Aula 2A del Dipartimento di Scienze umane, si terrà una cerimonia in memoria della sua persona e del suo impegno nel nostro Ateneo. La commemorazione è aperta al personale docente e agli studenti ma solo entro i limiti di occupabilità dell’aula e nel rispetto delle vigenti norme sul distanziamento. L'aula 2A conta 130 posti, dunque con gli attuali limiti di occupabilità al 70% potrà contenere, al massimo, circa 90 persone.

È prevista una diretta streaming dell’evento alla quale si potrà accedere da questo link.

 

L'Università dell'Aquila con dolore e commozione comunica la triste notizia della scomparsa del prof. Mario Di Gregorio.

Il collega e amico Mario Di Gregorio, professore ordinario di Storia della scienza, ci ha lasciato sabato 2 aprile. Molti di noi hanno ascoltato i suoi racconti sull’opera e l’Inter, le grandi passioni della sua vita: nella sua giovinezza a Milano frequentava con uguale entusiasmo La Scala e San Siro. Aveva una gran voce da basso-baritono, e chi lo ha conosciuto lo avrà sentito interpretare Wotan e Leporello, Don Basilio e Mefistofele.

Arrivò all’Università dell’Aquila nel 1992, dopo molti anni come lecturer a Cambridge (GB) e University of California at Los Angeles. Dopo gli studi in filosofia e zoologia all’Università di Milano, conseguì il dottorato in Storia della scienza presso il Dipartimento di Anatomia e embriologia di University College, London. Studioso di Darwin e della biologia ottocentesca, collaborò al Darwin Correspondence Project di Cambridge e all’edizione dei Marginalia di Darwin, e scrisse libri e saggi su Thomas Huxley e Ernst Haeckel che restano un punto di riferimento per gli storici del darwinismo.

Chi lo ha conosciuto come professore ricorderà che condivideva il compleanno con Linneo, amava i gatti e il Sud Africa (che frequentava regolarmente come visiting professor alla University of Cape Town), in Hume, Darwin, Mill e Russell aveva i suoi riferimenti intellettuali, e non aveva la patente di guida. La sua voce e la sua risata ci mancano da quando è andato in pensione, meno di un anno e mezzo fa. Ora ancora di più.

 

(03.04.2022)