Dopo i lavori dedicati alla ristrutturazione, curata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l'Abruzzo, la storica sede del Collegio dei Gesuiti e successivamente della Facoltà di Magistero e poi della Facoltà di Lettere e Filosofia, torna al suo antico splendore e soprattutto alla sua funzione di sede da sempre dedicata alla vita universitaria.
Palazzo Camponeschi, ora sede centrale del Rettorato, della Direzione generale e dell'Amministrazione centrale dell'Università degli Studi dell'Aquila, si trova in quello che era considerato storicamente il cuore politico della Città dell'Aquila, stante nell'area la presenza di Palazzo Margherita e del Palazzetto dei Nobili.
Il Palazzo occupa un vasto isolato tra la piazza Santa Margherita, via Camponeschi e via dell'Annunziata e costituisce un unico complesso con l’adiacente chiesa di Santa Margherita.
L'edificio attuale è costituito da due corpi di fabbrica ortogonali tra loro. Il primo, legato alla prima edificazione da parte dei Gesuiti (il Palazzo venne donato alla Compagnia del Gesù nel 1596 appena insediatisi in Città) ed in piano, è rappresentato dal blocco adiacente la chiesa, posto esattamente in corrispondenza dell'antica via Forcella; il secondo, più recente, si pone parallelo all'attuale via Camponeschi, seguendo anche un leggero salto di quota. L'impianto interno presenta un rifacimento delle originali strutture quattrocentesche, mentre la facciata, costituita dal blocco di più recente costruzione, è di gusto eclettico su stile barocco seppur completato solamente nella seconda metà del XIX secolo. Questa presenta due ordini di finestre con cornici e timpani di diversa forma.
Il portale non è baricentrico nella facciata, bensì, è posto lateralmente, nella parte più in quota del palazzo ed a lato della chiesa; si presenta inquadrato da una coppia di possenti lesene che si sviluppano sino alla copertura. A lato del portale, in corrispondenza del basamento della torre campanaria, sono visibili alcune apparecchiature murarie in pietra relative all'originaria casa dei Camponeschi.
L'evoluzione architettonica e strutturale di Palazzo Camponeschi è illustrata in una ricerca storica svolta dal Centro di ricerca e formazione per l'ingegneria sismica (CERFIS) dell'Università:
"La vicenda urbanistica ed edilizia si avvia il 9 ottobre 1592, con la assegnazione ai Gesuiti del Palazzo della Camera ubicato su un isolato urbano, stretto e lungo, che andava dalla Piazza di Santa Margherita fino alla via dell’Annunziata. Il Palazzo della Camera insisteva sullo stesso sito delle case appartenenti alla famiglia Camponeschi, da cui è derivata l'attuale impropria denominazione di Palazzo Camponeschi. Il 4 novembre 1596 viene inaugurato l’Aquilanum Collegium all'interno del vecchio palazzo della Camera. Nel 1597 i Gesuiti entrano in possesso anche della piccola Chiesa di locale di Santa Margherita della Forcella e nel 1598/99 procedono già alle prime acquisizioni di case e terreni con l'obiettivo di consolidare il loro insediamento. Il primo progetto organico è del maggio 1625, opera del P. Agatio Stoia (1592-1617-1656), architetto della Provincia Napoletana. La struttura distributiva è quella consueta dei Collegi della Compagnia con la separazione delle funzioni tra l'area scholarum, l'area collegii e il cortile rustico. Il fratel Agatio Stoia redige nel 1630 un nuovo progetto che, con una modificata dislocazione corrispondente alla situazione attuale, ripropone però i contenuti del primo progetto. L'isola del complesso gesuitico si estende ad inglobare tutti e tre gli isolati paralleli compresi tra Via Andrea Bafile e Via Burri, mentre l'allineamento principale arretra sul filo della piazza di Santa Margherita. Risolte in via definitiva le scelte strategiche, i Gesuiti possono dare avvio alla realizzazione della chiesa il 1 giugno 1636.
Nel 1700 viene avviata la costruzione del nuovo braccio del Collegio lungo l'attuale Via Camponeschi, in allineamento alla Chiesa nuova. Con il terremoto del 1703, il collegio viene fortemente danneggiato, e solo nel 1708 si può parlare delle fabbriche nuove del Collegio sotto la direzione dell’architetto dell’Ordine P. Giacomo de Napoli, ma al 1738 non erano ancora ultimate le cucine e il refettorio. Ma a causa dell’espulsione dei Gesuiti dal Regno di Napoli, il 22 novembre 1767, il Collegio resta incompiuto con i due soli lati di edificio tuttora esistenti lungo l’antica via Forcella e lungo la attuale via Camponeschi.
Nel 1880 con il marchese Spaventa, si realizza la facciata di gusto eclettico su via Bafile, sul disegno eseguito nel 1850 da Luigi Benedetti. La trasformazione a Palazzo nobile, comporta una modifica dell'impianto spaziale con la creazione di un asse ordinatore alternativo: ingresso in corrispondenza della nuova facciata, spazio corte retrostante la chiesa, sfondamento attraverso il corpo di fabbrica del collegio sulla corte giardino interna, in asse alla edicola ubicata sul lato opposto della corte stessa.
Nel 1926 i Gesuiti riacquistano gli edifici del Collegio, restaurano la chiesa di Santa Margherita e realizzano nel 1931 l'ultimo corpo di fabbrica sul sito della casa Fonticola."