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I mercoledì della cultura

In forma divulgativa si illustrano questioni, opere e idee legate alla ricerca universitaria; inoltre si raccontano recenti eventi, scoperte, premi internazionali nei vari settori della cultura umanistica, scientifica e tecnologica. L'auspicio è di mettere al centro la cultura e la sua produzione in un linguaggio semplice ma non semplicistico, in un'atmosfera conviviale.

Intervista ad Alice Lemmo, tra gli organizzatori di I mercoledì della cultura.

 

Venticinquesima stagione - Autunno 2024

 

Norberto Gavioli
Fiamme Frattali. La matematica a colori
13 novembre 2024
La geometria, intesa come studio delle forme, ha in sé i concetti primitivi di simmetria e di somiglianza che ritroviamo in molte rappresentazioni artistiche. Ne sono esempi i pavimenti cosmateschi, i mosaici dell’arte moresca o la prospettiva nei pittori rinascimentali, dove l’artista non si ferma ad un semplice utilizzo di concetti astratti, ma riesce a fonderli in immagini e opere, mescolandoli in modo armonico. La geometria trova quindi, nella sua armonia innata, lo strumento per comunicare e suscitare emozioni. In questo breve seminario si vuole mostrare come alcune semplici costruzioni matematiche divengano una forma di pennello creativo che con poche conoscenze di geometria, si può utilizzare per creare immagini sorprendenti attraverso la grafica digitale.
Norberto Gavioli è professore associato di Algebra presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica dell’Università dell’Aquila. Svolge ricerca principalmente in teoria dei gruppi. Da diversi anni partecipa a iniziative volte alla sensibilizzazione degli studenti delle scuole secondarie di II grado verso la cultura scientifica e matematica. Tra i suoi hobby vi è l’applicazione di strutture algebriche, caratteristiche della geometria, alla grafica digitale.
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Luca Pezzuto
Lo sguardo di chi viaggia. Immagini e memoria sull’Aquila tra Otto e Novecento
16 ottobre 2024
L’Aquila e l’Abruzzo non rientrarono mai nelle rotte dei principali viaggi di formazione in Italia, essendo, come altre vaste porzioni della penisola, luoghi del tutto marginali rispetto agli interessi delle classi abbienti, tanto dell’aristocrazia quanto della borghesia europee. Ma non per questo furono ignorati. Rappresentarono infatti la meta d’elezione per un buon numero di storici dell’arte, antropologi, archeologi, linguisti e glottologi, ma anche per cosmopoliti ed esploratori in cerca di avventura. I motivi della visita potevano essere assai diversi. C’era chi cercava le vestigia classiche in provincia, chi voleva trovare l’autentico spirito medievale e mediterraneo dei popoli, chi indagava il folklore, spesso attraverso una visione fiabesca delle popolazioni, interpretate come ancora “primitive”. Vi si poteva ritrovare il Pittoresco, perdendosi negli aspri paesaggi montani, oppure si cercavano avventure da poter narrare in patria, i cui protagonisti avrebbero dovuto essere lupi e briganti (poco conta se di lupi e briganti poi non se ne vedeva nemmeno uno). Questi viaggi altresì potevano fungere da riparo contro le problematiche sociali che la modernità incalzante iniziava a mettere in evidenza, oppure ancora potevano essere alimentati dalla enorme fortuna del fenomeno dannunziano durante la Belle Époque, dal mito dei pastori e delle contadine guardate in una versione talmente estetizzante da apparire stucchevole. Nella relazione si parlerà brevemente di tutto questo utilizzando memorie scritte, disegni e acquerelli dei principali protagonisti di tali viaggi.
Luca Pezzuto è presidente del corso di laurea in Beni culturali del Dipartimento di Scienze Umane, insegna storia e tecniche del disegno, storia del restauro e della conservazione, letteratura artistica e critica d’arte. Si occupa principalmente della cultura artistica tra Cinque e Ottocento in area centroitaliana con particolare attenzione al contesto del vicereame spagnolo e ai suoi legami con il resto d’Italia e con l’Europa; su tali argomenti è stato autore e curatore di diversi volumi e saggi, e ha partecipato alla realizzazione di numerosi convegni e mostre. Oltre alle fonti e alla letteratura artistica approfondisce anche i temi della letteratura odeporica, dell’iconografia francescana e della storia della pittura e della grafica in età moderna.
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Ventiquattresima stagione - Primavera 2024

 

Ugo Bardi
Il Futuro Imprevedibile: modelli e nuove tecnologie a confronto
8 maggio 2024
Possiamo prevedere il futuro? Passata l'epoca in cui ci pensava la Pitonessa dell'oracolo di Delfi a raccontarci cosa ci dovevamo aspettare, oggi tendiamo a basarci su modelli matematici sempre più complessi per cercare di capire a cosa andiamo incontro. Questi modelli tendono a darci un quadro abbastanza fosco: a partire dal capostipite, "I Limiti dello Sviluppo" del 1972, siamo di fronte a una situazione in cui svariati fattori si uniscono a renderci la vita difficile. Esaurimento delle risorse, inquinamento, cambiamento climatico, sovrasfruttamento del suolo e altre cosette minacciano di portarci al collasso economico e, forse, all'estinzione. Allo stesso tempo, nuove tecnologie si affacciano all'orizzonte per contrastare questi fattori: energia rinnovabile, veicoli elettrici, pompe di calore, fermentazione di precisione e altro. Sia pure entro i limiti di un pianeta finito, non è detto che si debba finire impoveriti e bolliti se riusciremo a gestirci il futuro con un minimo di pianificazione intelligente. Discuteremo di come i modelli possono essere utilizzati per tenere conto delle nuove tecnologie.
Ugo Bardi è stato docente dal 1992 al 2022 nel Dipartimento di Chimica dell'Università degli Studi di Firenze. Chimico Fisico di formazione, si occupa di risorse naturali e di economia sostenibile. La sua ricerca attuale è centrata sul tema di come la modellizzazione dinamica può essere utilizzata per studiare la disponibilità di risorse naturali e, in particolare, di risorse minerali, alla luce del concetto di economia circolare e della corretta gestione del riciclo di risorse preziose per il sistema industriale.È membro del comitato esecutivo del Club di Roma, la think tank internazionale nota per lo studio pubblicato in Italia nel 1972, con il titolo “I Limiti dello Sviluppo”. È anche membro del comitato scientifico internazionale dell'associazione ASPO (Association for the Study of Peak Oil), esperto Registrato delle Nazioni Unite, membro del gruppo tedesco “Energy Watch Group”, fellow della WAAS, World Academy of Art and Science. Molto attivo nel campo della divulgazione scientifica (cura diversi blog in italiano e in inglese), è autore di oltre 200 articoli su riviste internazionali e di vari libri e testi sulla gestione delle risorse. Gli ultimi libri di Ugo Bardi sono "Limits and Beyond" (2022) e "Il Trasporto Elettrico" (2024).
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Gabriele Curci
Fisica a sei corde: libere digressioni sulla fisica della chitarra elettrica
17 aprile 2024
Dietro il funzionamento di una chitarra elettrica, non sembra, ma c’è un intero programma di fisica generale.
Come fanno chitarristi come Jimi Hendrix o David Gilmour a comunicare in modo così efficace le loro emozioni? L’elettromagnetismo, i principi meccanici di vibrazione delle corde, di generazione e propagazione delle onde sonore ci aiutano a capirlo. Un contributo importante, probabilmente non ignorato da Hendrix e Gilmour, viene anche dalla disposizione, regolata matematicamente, dei tasti della chitarra, i cui tratti distintivi sono piegati all’arte dai maestri dello strumento. Qualche dubbio su tutto questo? Sarà fugato dall'ascolto di brani molto noti, interpretati dal relatore (non sparate sul chitarrista, però).
Gabriele Curci è professore associato di Fisica dell'atmosfera all'Università degli Studi dell'Aquila nel Dipartimento di Scienze fisiche e chimiche e vice direttore del CETEMPS, il Centro di Eccellenza in Telerilevamento e Modellistica Previsionale di Eventi Severi.
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Ventitreesima stagione - Inverno 2024

Federica Cominetti
La lingua disonesta. Un'analisi dell'implicito nella comunicazione pubblica
20 marzo 2024
In quanto cittadini e consumatori, tutti i giorni compiamo scelte che influenzano le nostre vite. Nelle democrazie moderne siamo convinti che le nostre scelte siano libere, ma in realtà quello che crediamo di sapere e volere viene abilmente pilotato attraverso l'uso massiccio, nella comunicazione pubblica, di strategie linguistiche implicite. L'incontro intende mostrare quali sono e come funzionano queste strategie linguistiche manipolatorie, chiarendo quali meccanismi mentali ci portano a esserne così influenzabili. Attraverso esempi tratti dal discorso politico, pubblicitario e giornalistico contemporaneo, si forniranno i primi strumenti per riconoscere e smascherare i tentativi persuasivi impliciti.
Federica Cominetti è ricercatrice in Linguistica nel Dipartimento di Scienze Umane dell'Università degli Studi dell'Aquila dove è la responsabile scientifica di un progetto sull'analisi delle pratiche manipolatorie nel giornalismo italiano. È stata responsabile della costruzione del corpus di discorsi politici italiani IMPAQTS e della sua analisi per gli impliciti linguistici ed è tra i fondatori dell'Osservatorio Permanente sulla Pubblicità e la Propaganda.
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Domenico D'Alessio
Olio Extravergine! Ci sei o ci fai?
14 febbraio 2024
L’olio di oliva è il re della dieta mediterranea e della tradizione gastronomica italiana: è un elemento irrinunciabile della nostra alimentazione ed esprime l’identità culturale della nostra cucina. Ma cosa sappiamo realmente di questo straordinario prodotto? L’incontro si propone di rispondere ad alcune domande, una sorta di “tutto quello che avreste voluto sapere sull’extravergine di oliva e non avete mai osato chiedere”. Innanzitutto, cos’è un olio extravergine? Gli extravergini sono tutti uguali? Ma anche: sono davvero tutti extravergini? C’è stato un progresso della qualità dell’extravergine? Che uso possiamo farne? Nelle diete si raccomanda di ridurne il consumo perché è un grasso: è un saggio consiglio? Quali sono le sue potenzialità nel piacere sensoriale? Ci sarà anche una degustazione, e l’assaggio sarà sorprendente.
Domenico D'Alessio, dopo la laurea in Scienze agrarie a Pisa, ha lavorato in aziende cooperative agricole toscane occupandosi principalmente del miglioramento della qualità dei prodotti agroalimentari. Negli ultimi venti anni si è interessato alle caratteristiche sensoriali dell'olio EVO e ha approfondito le questioni pertinenti la sua qualità e le differenze tra gli oli extravergini. Ricopre l’incarico di panel leader del comitato interprofessionale per l'esame organolettico degli oli vergini ed extravergini della Camera di Commercio Toscana Nord Ovest. È giudice sensoriale nei concorsi e nelle selezioni per l’olio EVO (Premio Il Magnifico, Gambero Rosso, Olio Capitale-Trieste, Volterra Gusto, Pisa Food and Wine, Selezione Oli Extravergine di Oliva DOP e IGP della Toscana). Gestisce i corsi abilitanti all'iscrizione nell’elenco nazionale dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Quando non è ad assaggiare l’olio potete scommettere che è in mezzo agli ulivi.
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Un mercoledì al museo
Visita alla mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all'Aquila nel Seicento
31 gennaio 2024
Evento straordinario de I mercoledì della cultura, che fanno tappa al Museo nazionale d’Abruzzo (MunDA) per una visita guidata alla mostra “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini – Disegno e Invenzione all’Aquila nel 600”. A fare da ciceroni, due dei curatori della mostra, i professori Michele Maccherini e Luca Pezzuto, docenti del Dipartimento di Scienze umane. Un viaggio alla scoperta delle opere di Giulio Cesare (1582-1627) e Francesco Bedeschini (1626-1699), padre e figlio, pittori aquilani del XVII secolo. La mostra, organizzata dal Museo nazionale d’Abruzzo in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila e la Fondazione Carispaq, può essere considerata uno sguardo in bianco e nero sul Seicento centro-italiano, indagato da un osservatorio decentrato, ma peculiare. Si tratta del primo evento monografico dedicato in Italia ai due artisti e, dopo un progetto di ricerca pluriennale e condiviso tra gli attori organizzatori, approfondisce temi capitali della cultura abruzzese del XVII secolo: le ventate artistiche che giunsero da Firenze e Roma sino alle pendici del Gran Sasso, l’arte controriformata prima, il disegno d’ornamento e l’invenzione barocca poi, sono le istanze culturali portate avanti da questa famiglia di pittori che dominò incontrastata la scena all’Aquila, città dove il loro capostipite scese al seguito di Margherita d’Austria (1572) dai domini di Parma e Piacenza. Uno sguardo attraverso circa 70 opere, anche in bianco e nero, perché la mostra è principalmente di disegni e stampe, ma anche di dipinti, maioliche e documenti.
Michele Maccherini è professore di Storia dell’arte moderna all’Università dell’Aquila. Ha diretto i musei civici di San Gimignano ed ha collaborato con vari enti nel campo della Storia dell’arte. Ha partecipato in molteplici vesti a numerose mostre tra cui si ricordano “Domenico Beccafumi e il suo Tempo”, “Francesco di Giorgio e il Rinascimento a Siena. 1450-1500”, “Roma e Siena: Echi e opere: Raffaello e Caravaggio al centro di un rapporto millenario“, “Benedetto da Maiano a San Gimignano. La riscoperta di un crocifisso dimenticato”, “Pittura d’aria e nubi - La fortuna di Federico Barocci”, “Condivisione d’affetti. Firenze e Santo Stefano di Sessanio. Opere d’arte dalla Galleria degli Uffizi”, “Cola dell'Amatrice. Da Pinturicchio a Raffaello”. Ha pubblicato numerosi articoli su varie riviste come Prospettiva, Nuovi Studi, Bollettino d’arte.
Luca Pezzuto è professore di Museologia e critica artistica e del restauro all’Università dell’Aquila. È membro dell’Associazione italiana per lo studio della santità, dei culti e dell’agiografia (dal 2017, è membro eletto del consiglio direttivo per il triennio 2020-2022). È co-direttore della collana editoriale Confine. Ricerche di storia dell’arte e della rivista Finxit. Dialoghi tra arte e scrittura dal Medioevo all’Età Moderna. Fa parte dei comitati scientifici e redazionali della rivista Horti Hesperidum. Studi di storia del collezionismo e della storiografia artistica, della collana editoriale Sanctorum. È responsabile scientifico del progetto di digitalizzazione FIdM. Fonti per la storia dell’arte dell’Italia di Mezzo.
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Gabriele Ferretti
Ultracorrere. Moderna follia o vocazione naturale dell’uomo?
17 gennaio 2024
Stiamo assistendo ad una rivoluzione planetaria: sempre più persone corrono ultramaratone, gare di corsa che arrivano fino a centinaia di km, e che richiedono di trascorrere (forse meglio dire, sopravvivere per) diverse ore in ambienti ostili, tra le montagne o nei deserti. Una rivoluzione che definire sportiva sarebbe riduttivo, e che infatti arriva quasi a mutare la nostra dimensione antropologica, spesso sfociando nel mistico. Qual è la portata di tale rivoluzione? Perché sempre più persone corrono ultra-distanze? È una pratica normale o esotica per la nostra specie? E che tipo di assetto neuro-biologico bisogna possedere per portarle a termine? Infine, come possiamo studiare questa dimensione estrema dell’umano? Il presente incontro vuole mostrare come, da una parte, per comprendere l’atto di ultracorrere, sia necessario il lavoro congiunto di diverse discipline, dalla biologia alle scienze motorie, dalle neuroscienze all’antropologia, per approdare alla filosofia, alla medicina e finanche alla psichiatria psicopatologica. Dall’altra, vuole suggerire quanto comprendere tale attività estrema sia prezioso, perché ci dice di un aspetto fondamentale sul quale molte branche del sapere, da sempre, si interrogano, direttamente o indirettamente: il nostro essere umani.
Gabriele Ferretti è un filosofo della mente e delle neuroscienze. Svolge la sua ricerca e insegna alla Ruhr-University Bochum (Germania). Due sono i suoi progetti principali. Il primo, capire in che modo la mente possa esperire il mondo esterno come reale, a partire dalla nostra percezione di esso come qualcosa che ci si offre all’interazione motoria. Il secondo, capire la natura della mente nelle performance di endurance motoria, specialmente nell’ultracorsa. Entrambe le ricerche offrono un’analisi filosofica basata su evidenze empiriche provenienti da neuroscienze cognitive e motorie, antropologia, biologia evoluzionistica e psichiatria. Ha diffuso i risultati della sua ricerca pubblicando in diverse riviste internazionali, di filosofia e neuroscienze cognitive, scrivendo libri, e parlando a diverse conferenze internazionali.
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Stagioni precedenti

I mercoledì della cultura sono organizzati da Adriano Angelucci, Marcello Crucianelli, Marco Di Francesco, Alice Lemmo, Marco Segala nell'ambito delle Attività culturali dell'Università degli Studi dell'Aquila.

La realizzazione grafica e il design del logo è opera di Judy Loda.